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Title
Varachebagolo del 13 gennaio 2022
Description
Varachebagolo è un progetto di Andrea Ballarin, Morgan Palmas e Ugo Resteglian, per ritrovarci ad ascoltare e parlare su un determinato tema, rigorosamente dopo cena, tra conoscenti e sconosciuti.
Questa serata ha avuto come tema i benefici della comunicazione, visti attraverso i racconti e le canzoni degli ospiti e le chiacchiere con il vicino di sedia, ma almeno a un metro di distanza.
La serata ha avuto inizio con Patrizia Laquidara che ha salutato il pubblico con una canzone di Giorgio Gaber, "Non insegnate ai bambini", e si è poi esibita con brani suoi, come L'anema se desfa da "Il canto delle Anguane" esibendosi senza accompagnamento musicale.
Ha letto anche un racconto ispirato dalle sue memorie di bambina, quando viveva a Catania, che fa parte di un libro di cui è prossima la pubblicazione e sul quale si baserà anche il nuovo spettacolo.
Carla Urban, giornalista e conduttrice televisiva, ci racconta del suo lavoro e di come abbia a un certo punto deciso di stabilirsi a Schio, di cui adora il paesaggio con le colline del Tretto e del Faedo.
Erica Ceola, giovane storica dell'arte, ci accompagna in un ragionamento sul ruolo che hanno oggi i social anche nel promuovere i valori estetici del nostro consolidato patrimonio artistico e ci racconta del caso, perché di questo si tratta, della Ferragni agli Uffizi, museo simbolo di Firenze e scrigno della pittura italiana.
Patric Longhi è un clown-terapeuta per passione. Tutti sappiamo cosa sia un clown e cosa intendiamo quando usiamo la parola terapia. Lui sa mettere assieme questi due termini, e, facendolo, ha realizzato un suo sogno di bambino.
Morgan Palmas, che ha condotto la serata sempre con la mascherina indossata, ci ha sfidato con una serie di espressioni dialettali di cui si sta perdendo memoria, perché non si usano più.
"A noi - dice lui stesso a nome del gruppo Varachebagolo - interessa la conservazione delle sfumature della ligua, che è la cosa bella del dialetto e di tutte le lingue."
Chi era in sala le ricordava quasi tutte. Ma quali sono le espressioni vicentine che ci propone?
Gli interventi degli ospiti sono disponibili a questi link
Carla Urban
Erica Ceola
Patric Longhi
La scenografia è stata curata da Catia Nardi, titolare di Catia Visual.
Questa serata ha avuto come tema i benefici della comunicazione, visti attraverso i racconti e le canzoni degli ospiti e le chiacchiere con il vicino di sedia, ma almeno a un metro di distanza.
La serata ha avuto inizio con Patrizia Laquidara che ha salutato il pubblico con una canzone di Giorgio Gaber, "Non insegnate ai bambini", e si è poi esibita con brani suoi, come L'anema se desfa da "Il canto delle Anguane" esibendosi senza accompagnamento musicale.
Ha letto anche un racconto ispirato dalle sue memorie di bambina, quando viveva a Catania, che fa parte di un libro di cui è prossima la pubblicazione e sul quale si baserà anche il nuovo spettacolo.
Carla Urban, giornalista e conduttrice televisiva, ci racconta del suo lavoro e di come abbia a un certo punto deciso di stabilirsi a Schio, di cui adora il paesaggio con le colline del Tretto e del Faedo.
Erica Ceola, giovane storica dell'arte, ci accompagna in un ragionamento sul ruolo che hanno oggi i social anche nel promuovere i valori estetici del nostro consolidato patrimonio artistico e ci racconta del caso, perché di questo si tratta, della Ferragni agli Uffizi, museo simbolo di Firenze e scrigno della pittura italiana.
Patric Longhi è un clown-terapeuta per passione. Tutti sappiamo cosa sia un clown e cosa intendiamo quando usiamo la parola terapia. Lui sa mettere assieme questi due termini, e, facendolo, ha realizzato un suo sogno di bambino.
Morgan Palmas, che ha condotto la serata sempre con la mascherina indossata, ci ha sfidato con una serie di espressioni dialettali di cui si sta perdendo memoria, perché non si usano più.
"A noi - dice lui stesso a nome del gruppo Varachebagolo - interessa la conservazione delle sfumature della ligua, che è la cosa bella del dialetto e di tutte le lingue."
Chi era in sala le ricordava quasi tutte. Ma quali sono le espressioni vicentine che ci propone?
- A Toni ghe manca un bojo
- La xé na betonega (deriva da erba betonica un tempo molto diffusa)
- Muso duro e bareta fracà
- Che deghejo (deriva probabilmente dallo spagnolo, che hanno abitato a lungo nei territori italici)
- Te molo na tega
- Ogni venere sera el se strafanta sempre (anche Meneghello usa strafantarse per indicare chi si veste in modo stravagante)
- Te si na petola
- Varda che anda che gà queo (di solito per indicare l'ubriaco che cammina ondeggindo)
- El seita finfotare
- A go un fià de gnagnera
Gli interventi degli ospiti sono disponibili a questi link
Carla Urban
Erica Ceola
Patric Longhi
La scenografia è stata curata da Catia Nardi, titolare di Catia Visual.
Date
2022/01/13
Contributor
Ivana De Toni
Event Item Type Metadata
Event Type
serata in presenza
Participants
Patrizia Laquidara (cantante), Carla Urban (giornalista), Erica Ceola (storica dell’arte), Patric Longhi (clown terapeuta), Morgan Palmas (conduttore) oltre a 95 persone presenti in sala.
Duration
dalle 20.30 alle 22.45