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Title
A name given to the resource
Varachebagolo 2022
Description
An account of the resource
straordinari incontri dal vivo con il vicino che non ti aspetti
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Andrea Ballarin, Morgan Palmas, Ugo Resteglian
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
2022
Moving Image
A series of visual representations imparting an impression of motion when shown in succession. Examples include animations, movies, television programs, videos, zoetropes, or visual output from a simulation.
Transcription
Any written text transcribed from a sound
Morgan Palmas dialoga con Michela Rossato
Duration
Length of time involved (seconds, minutes, hours, days, class periods, etc.)
15' 53''
Producer
Name (or names) of the person who produced the video
Luigi Ciscato
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Michela Rossato, cultura e rinascita
Description
An account of the resource
Michela Rossato non ha un profilo specifico previsto in un comune, si occupa di programmazione culturale. Ci parla di progetti partecipati, di relazione con la comunità, ma anche delle difficoltà che si è trovata ad affrontare dopo l'esperienza della pandemia.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
foto di Andrea Manne Ballarin
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
13 ottobre 2022
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Ivana De Toni
Relation
A related resource
http://collezioni.museialtovicentino.it/items/show/723
cultura
eventi
Michela Rossato
rinascita
valdagno
Varachebagolo
-
Moving Image
A series of visual representations imparting an impression of motion when shown in succession. Examples include animations, movies, television programs, videos, zoetropes, or visual output from a simulation.
URL
https://youtu.be/C469pbh_Y4g
Duration
Length of time involved (seconds, minutes, hours, days, class periods, etc.)
1' 35''
Producer
Name (or names) of the person who produced the video
Link Video srl
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Title
A name given to the resource
I luoghi della cultura. Invito dai musei dell'altovicentino
Relation
A related resource
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Subject
The topic of the resource
video promo
Description
An account of the resource
Una terra emersa dal mare
scelta dall'uomo sin dall'antichità
per coltivare e produrre
artigianato e industria
teatro della Grande Guerra
Oggi una grande collezione da scoprire
Entra nei musei del vicentino e lasciati stupire dai tesori, che contengono.
I luoghi della cultura ti aspettano
Publisher
An entity responsible for making the resource available
Musei Altovicentino
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
2018
Language
A language of the resource
italiano
archeologia
arte
Asiago
etnografia
Grande Guerra
Malo
Marostica Lusiana Conco
Monte di Malo
montecchio maggiore
Musei
natira e scienza
Nove
patrimonio industriale
Recoaro Terme
rete museale
Roana
Rotzo
San Vito di Leguzzano
Santorso
Schio
storia
Tonezza del Cimone
Valbrenta
valdagno
Valli del Pasubio
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
VOCI PER DIVAGAZIONI TERRITORIALI
Subject
The topic of the resource
leggende, storie di vita, osservazioni naturalistiche
Description
An account of the resource
Abbiamo pensato di proporvi storie, come sguardi parlanti, per farvi compagnia nelle passegiate reali o virtuali attraverso il paesaggio vicentino.
L'idea nasce da Culturit Venezia in occasione della collaborazione per la realizzazione della storia "1887 Altovicentino DOC". Grazie a Isabel Elmi per il coordinamento, a Alice Fraccaro per la proposta grafica e a Marco Piazzolla per i montaggi audio.
Oral History
A resource containing historical information obtained in interviews with persons having firsthand knowledge.
Location
The location of the interview
Valdagno, La Valle del Boia
Duration
Length of time involved (seconds, minutes, hours, days, class periods, etc.)
8' 22''
Transcription
Any written text transcribed from a sound
La leggenda della Valle del Boia A un centinaio di metri dalla Chiesa di Campotamaso, nel comune di Valdagno, verso ovest, prima di imboccare il ponte "austriaco” si può notare una stradina scendere ripida per qualche metro e costeggiare un torrentello. Già dopo le prime cascatelle del piccolo corso d'acqua ci si trova circondati da ripidi boschi e dirupi. Subito si avverte la sensazione di lasciare il mondo reale per inoltrarsi verso quello magico delle fiabe per esplorare la Valle del Boia. Questo luogo prese il nome da un oscuro personaggio e da un tragico avvenimento che si dice sia accaduto fra questi boschi e il torrente che ne lambisce i piedi. Poco discosta dal rivo d'acqua viveva una famigliola composta da marito, moglie e un bambino di nome Mattia familiarmente chiamato Mat. La madre un giorno si ammalò. Denaro per curarla non ce n'era medicine neppure. Si cercò rimedio con delle erbe medicamentose, ma purtroppo la febbre non accennava a diminuire. Il povero uomo, non sapeva più cosa fare. Conosceva poco le persone delle contrade vicine in quanto forestiero. Gli abitanti del vicino paesetto dicevano che in quella famiglia si "s-ciauscava e si faceva un 'todescamento bestia”. Anche per questo motivo non c'era comunicazione. In una notte, divorata dalla febbre e in balia del delirio, la donna spirò tra le braccia del marito con accanto il bimbo che piangeva. Il pover'uomo dopo la disgrazia si diede un gran da fare per assicurare a se e al figlio un minimo di sostentamento. Si dice fosse molto bravo nella lavorazione del legno. La gente partiva anche da lontano per acquistare i suoi utensili da lavoro e per la casa. Egli era assai poco esigente e in cambio chiedeva dell’altra merce. Qualcuno disse esercitasse una qualche attività mineraria. E poi tagliava la legna dei boschi che all'epoca erano molto folti. Una parte serviva anche per fare il carbone. Allevava qualche pecora e qualche capra e altri animali da cortile. Si diceva fosse un uomo fortissimo, instancabile, rude e con una barba incolta. Forse buono in fondo all'animo, ma non particolarmente portato per i rapporti con gli altri. I bambini delle contrade lo evitavano. L'unica consolazione rimastagli era il ragazzo, che ormai si stava facendo uomo. Timoroso di perderlo cercava di tenerlo il più possibile lontano dalle case, dai paesi, dalla gente. Come e forse più del padre il giovane aveva difficoltà nel comunicare a causa proprio di tale isolamento. Si dice che questi individui si intendevano maggiormente con la gente dei monti. Ma un po' alla volta il figlio contro il volere del padre incominciò ad allontanarsi dai luoghi abituali girovagando, per quanto gli era possibile alla ricerca di comunicazione con altri suoi simili. Una sera, tornato a casa dopo essere stato lontano tutto il giorno trovò il padre in preda all'ira. Il genitore gli chiese di rendergli conto di quella prolungata assenza. Il giovane raccontò di essersi recato lontano, e di aver visto prima il Castello e poi Castelvecchio. Da quelle alture aveva potuto osservare vallate, torrenti e pianure e aggiunse: "Sapessi quanto è grande il mondo!" Per tutta risposta il vecchio scaricò la sua ira picchiando il figlio. Era ossessionato all'idea di perderlo. Tuttavia da quel giorno decise di portarselo assieme nelle poche occasioni in cui si doveva recare a valle per vendere e acquistare il necessario alla famiglia. Quando poi compì 18 anni il padre decise di mandare lui in pianura per vendere la mercanzia da lui prodotta.
Il figlio ascoltò le raccomandazioni e i suggerimenti del genitore, poi s'incamminò soddisfatto con il suo
fardello sulle spalle. All'imbrunire non vedendolo arrivare, il vecchio incominciò a preoccuparsi. Quando fu calata la sera, era al colmo dell'agitazione e dell'ira. Quando sarebbe tornato gliela avrebbe fatta pagare cara. Durante la notte la rabbia sbollì e fece posto alla preoccupazione. Forse poteva essere successo qualche cosa di grave a Mat. E se avesse trovato una tezza o un fienile ad ospitarlo durante la notte, pensava. Aveva fatto tardi perché aveva voluto vendere tutto, forse aveva fatto affari nella speranza che il padre fosse stato fiero di lui. Tra ansie, preoccupazioni e simili pensieri, il vecchio trascorse la notte. All'alba come sempre era già al lavoro, ma il pensiero rimaneva costantemente rivolto al suo Mat. A mezzogiorno rinchiusi tutti gli animali nella stalla partì. Non poteva più aspettare. Doveva trovare suo figlio. Vagò a lungo chiedendo notizie ovunque di Mat. Qualcuno disse di averlo visto e qualche altro aggiunse che aveva venduto tutto. Dopo qualche giorno di inutili ricerche il vecchio perse le ultime speranze di ritrovarlo. S'incamminò verso la sua valle: era sporco, stanco, aveva la barba lunga e gli occhi allucinati per lo sfinimento e la disperazione. Una prima nebbia di pazzia stava avvolgendo il suo cervello. In quel sofferto ritorno, dopo aver oltrepassato alcune case, scorse, poco oltre un piccolo capitello, un cumulo di sassi e sopra di esso una rustica croce, senza alcuna scritta. Vicino ad esso una vecchietta biascicava qualche preghiera e alcuni bambini giocavano. Il vecchio con un filo di voce chiese qualcosa alla donna, la vecchietta raccontò che da qualche giorno lì' sotto era sepolto un bel giovane dall' apparente età di 20 anni, aveva capelli lunghi, occhi azzurri ma un po' mal vestito. Era stato assalito da alcuni briganti che volevano derubarlo, ma poiché non riuscivano a toglierli il denaro, lo avevano colpito ripetutamente con un bastone. Abbandonatolo esanime a terra, erano fuggiti con i soldi. Il vecchio ebbe un sussulto, fece qualche altra domanda, sull'aspetto fisico del ragazzo ucciso, poi fu sicuro ... Emise un urlo disumano così forte da far rimbombare i monti. Accanto a un casolare tra un mucchio di legna scorse una scure. La pazzia lo stava divorando. Raccolse l'utensile e cominciò a vibrare colpi forsennati a quanti incontrava lungo il suo cammino, quel giorno seminò morte. Poi si ritirò nella sua valle, dove continuò ad ammazzare quanti incautamente lo avvicinavano. Durante una notte di lampi e tuoni, tra urla che facevano eco in tutta la valle, il povero disgraziato si accasciò esanime invocando per l'ultima volta il nome del suo Mat. C’è ancora un sasso nero in mezzo alla Valle e la leggenda dice che quello fu il guanciale della sua ultima ora. C’è un albero solo vicino a quel masso, perché gli altri morirono tutti con lui.
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
La leggenda della Val del Boia raccontata da Bernardetta Pallozzi
Subject
The topic of the resource
leggenda
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
m4a
Language
A language of the resource
italiano
Type
The nature or genre of the resource
registrazione audio
Description
An account of the resource
Ci sono luoghi senza nome e luoghi che hanno nomi davvero singolari. Questa storia vi racconta l'origine del toponimo di una valle della pedemontana veneta.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Bernardetta Pallozzi
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
montaggio audio: Marco Piazzolla
Campotamaso
Dario Rossato
leggenda
valdagno
Valle del Boia
-
https://collezioni.museialtovicentino.it/files/original/edeb8eae87f813f2d4883df36a13580c.pdf
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
1887 Alto Vicentino DOC
Description
An account of the resource
Nel 1887 Vicenza ospita il XIX Congresso degli Alpinisti Italiani che propone la visita a luoghi "interessanti per amenità di postura, di antichi ricordi storici e ancor recenti memorie patriottiche, per speciali bellezze artistiche, per il fiorire di ricche industrie ... se il mio compagno di viaggio avesse saputo che c'erano da vedere tante bellezze dell'arte e della storia sarebbe venuto prima". Ma oggi ce ne sono molte di più!
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Scipione Cainer
Publisher
An entity responsible for making the resource available
Musei Altovicentino
Source
A related resource from which the described resource is derived
Club Alpino Italiano, Rivista mensile pubblicata per cura del Consiglio direttivo - Bollettino 1887 n.9 vol. VI
Hyperlink
A link, or reference, to another resource on the Internet.
Original Format
The type of object, such as painting, sculpture, paper, photo, and additional data
Rivista
URL
http://www.tecadigitale.cai.it/periodici/PDF/Rivista%20mensile/CAI_Rivista%20mensile%20del%20CAI_006_009_1887.pdf#page=2
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
XIX Congresso degli Alpinisti Italiani in Vicenza
Subject
The topic of the resource
Resoconto del XIX Congresso del Cai svoltosi a Vicenza nel 1887
Description
An account of the resource
Dettagliato resoconto del programma del Congresso nazionali del CAI, con riferimenti ai personaggi intervenuti (il Presidente nazionale Paolo Lioy e il Direttivo nazionale; Almerico da Schio e i diversi rappresentanti di Sezione; le persone incontrate tra cui Alessandro Rossi, Eleonoro Pasini, Alessandro Cita), i luoghi visitati e attraversati: Vicenza, Montecchio Maggiore, Valdagno, Recoaro Terme, Valli del Pasubio, Schio, Thiene, l'Altopiano dei Sette Comuni, Valstagna e Bassano.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Scipione Cainer
Source
A related resource from which the described resource is derived
Club Alpino Italiano, Rivista mensile pubblicata per cura del Consiglio direttivo - Bollettino 1887 n.9 vol. VI
Il documento originale è accessibile presso la Biblioteca del CAI - Sezione di Vicenza
Publisher
An entity responsible for making the resource available
Musei Altovicentino
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
1887/09
Alessandro Cita
Alessandro Rossi
Almerico da Schio
altopiano dei sette comuni
Bassano
cai
Club Alpino Italiano
Eleonoro Pasini
montecchio maggiore
paolo lioy
Recoaro Terme
Schio
Scipione Cainer
Thiene
valdagno
Valli del Pasubio
Valstagna
vicenza